Arianna Teacher insegnante privato di inglese

Imparare l’inglese: i 10 errori più comuni degli studenti italiani!

Arianna Teacher insegnante privato di inglese

Quali sono gli errori che fai più spesso quando provi a parlare in inglese?

Ci siamo passati tutti: quando studiamo una lingua straniera, le figuracce sono dietro l’angolo. Strafalcioni, balbettii, insicurezze. Tutti passaggi inevitabili prima di cominciare a padroneggiare un minimo la lingua.

Nulla di cui preoccuparsi!

Nei primi mesi in cui mi trasferii in Inghilterra, sapessi quante brutte figure e incomprensioni ho collezionato!

Ma tutto ciò è assolutamente naturale quando si sta imparando una nuova lingua, e fa parte del processo. Gli errori sono fondamentali per imparare più velocemente.

Se fai tanti errori nella comunicazione, congratulazioni! Sei un passo più vicino ai tuoi obiettivi e di certo più avanti di chi non sbaglia mai.
Chi non commette errori è perché non ci sta provando abbastanza, e di conseguenza non potrà migliorare.

Una cosa di cui ti sarai forse reso conto è che anche tu, come tutti, tendi a fare sempre gli stessi errori sia quando parli che quando scrivi.

Niente paura! È del tutto naturale che l’italiano interferisca con l’apprendimento di una nuova lingua.

È fondamentale avere pazienza, riconoscere le aree in cui devi migliorare e lavorare su queste. Cosa che ovviamente sarà molto più semplice se sai come farlo e se hai un insegnante di esperienza che ti sa trasmettere il giusto metodo.

Ma ti sei mai chiesto come mai gli italiani hanno così tanta difficoltà in inglese e quali sono gli errori che commettono più spesso? Se sì, sei nel posto giusto!

Dopo anni di insegnamento conosco alla perfezione la casistica degli errori più comuni degli italiani (e non solo).

Andiamo a vederli insieme, e segui con attenzione i consigli che ti darò su come evitarli!

I 10 errori che commettono TUTTI gli italiani quando iniziano a parlare in inglese

  1. La doppia negazione.
    Ebbene sì, “I haven’t done nothing” è sbagliato.
    Sorpreso? La doppia negazione è del tutto corretta in italiano, ma in inglese non si usa: sarebbe un po’ come se stessi negando la negazione, e quindi come se ti stessi contraddicendo.

    La versione corretta è “ I haven’t done anything”.
    È un errore estremamente diffuso da chi tende a tradurre direttamente dall’italiano. Un buon consiglio è quello di evitare di farlo quando stai costruendo una frase in inglese. In alcuni casi tradurre direttamente dall’italiano ti può essere utile, ma non è questo il caso. A lezione mi soffermo molto sull’utilizzo dell’italiano come risorsa per imparare l’inglese e non come demonio da cui stare lontano.

  2. L’omissione del soggetto.
    Anche questo è uno di quei casi in cui non bisogna tradurre letteralmente: in italiano infatti possiamo omettere il soggetto perché il verbo coniugato ci dice già a quale persona ci stiamo riferendo.

    In inglese però i verbi non cambiano a seconda della persona (a parte la terza singolare del presente indicativo), quindi è fondamentale mettere sempre il soggetto per evitare errori di comunicazione.

  3. La differenza tra since e for.
    Probabilmente anche a te sarà capitato di confonderti con il present perfect, in particolare con for e since.

    Se la risposta è sì, tranquillo, sei in buona compagnia! È uno degli errori più comuni degli italiani perchè in italiano entrambi vengono tradotti con “da”. Ricorda che “for” si usa per indicare la durata di un’azione e “since” per indicare il punto nel tempo preciso in cui quest’azione è iniziata.

  4. Traduzione italianizzata.
    Anche questo è un punto dolente per molti italiani. Ti è mai capitato di dire “I am agree” per dire che sei d’accordo su qualcosa anziché “I agree”?

    Oppure “I have gone” anzichè “I went” perché in italiano la traduzione è sempre “sono andato”? Con tanta pratica e il metodo giusto puoi eliminare questi errori e iniziare a parlare l’inglese correttamente.
    Hai solo bisogno del giusto metodo e di pazienza!

  5. False friends.
    A chi non è mai capitato di trovarsi davanti a una parola inglese molto simile a una qualche parola italiana, per poi scoprire che il significato è del tutto diverso?

    Si tratta dei cosiddetti “false friends”, i falsi amici.

    Alcuni esempi lampanti sono:
    – “actually”
    che significa “in realtà” ma viene spesso confuso con “attualmente”;
    – “annoyed” che significa “infastidito”, ma viene confuso con “annoiato”;
    – “eventually”, che significa “infine”, spesso confuso con “eventualmente”.

  6. La “s” alla terza persona del presente indicativo.
    La “s” della terza persona è una regola veramente facile da memorizzare, ma è insidiosa da mettere in pratica. È infatti molto facile perderla per strada quando stiamo scrivendo o ancor peggio parlando.

    Ricorda tutti i casi in cui devi utilizzare la “s”:  alla terza persona singolare (he, she, it), solo al presente, solo in una frase affermativa, solo se non sono presenti verbi ausiliari/modali (do, can, may, will).

  7. It & Its.
    Anche questo è un errore molto comune. Ricordati che “it’s” è l’abbreviazione di “it is”, mentre invece “its” è il pronome possessivo di “it”.

    It’s a great day today. Studying English is a challenge, its efficacy depends on how much work you put in.

  8. L’uso del present perfect continuous.
    L’uso dei tempi continuati è una delle sfide maggiori per chi si approccia all’inglese e probabilmente anche tu sei confuso su come utilizzarli tutti bene. Ce ne sono davvero tanti!


I tempi perfetti continuativi aggiungono poi una sfida in più: non esiste infatti un corrispettivo “continuato” in italiano. È una cosa tipica dell’inglese che personalmente adoro perchè posso enfatizzare la durata dell’azione in maniera particolare, cosa che non esiste in italiano.

Vuoi dire che giochi a tennis da 4 anni o che studi inglese da 10? Smetti di dire “I play tennis for 4 years/ I study english for 10 years”. Inizia a fare pratica con questo tempo verbale e lo userai sempre più spesso: “I have been playing tennis for 4 years. I have been studying English for 10 years.”
Semplice ed efficace 🙂

  1. Make & Do.
    In italiano questi due verbi si possono tradurre entrambi come “fare” e sono commutabili. Ma come forse saprai già, in inglese sono due verbi ben distinti con funzioni e significati diversi.

    “Do” è utilizzato per descrivere delle azioni che vengono svolte, “make”, invece, indica l’atto di creare o generare qualcosa.

    You can “make” a cake (stai di fatto “creando una torta dal nulla”) e you can “do” the laundry (stai facendo la lavatrice, è un’azione da svolgere). Il modo migliore per imparare quale parola va con quale verbo è ricordarsi le coppie di parole quando le vediamo.

    Se vedi spesso insieme parole come “make a cake/make coffee/make tea/ do the laundry/ do your homework” etc, prova a memorizzarle insieme quasi come fossero un tutt’uno. Questo è chiamato words collocation ed è un lifesaver in inglese.

  2. “Do a photo”.
    Anche qui il “words collocation” ci può venire in aiuto. Infatti “scattare una foto” in inglese è “take a picture”.

    “Take” e “picture” sono due parole che vanno a braccetto come Ash e Pikachu: non separarle mai, altrimenti ci restano male!

Ovviamente, ci sono tantissimi altri errori davvero comuni negli studenti italiani.

Come risolverli?

Per ora, puoi partire da questi 10 e impegnarti a evitarli. Se te ne vengono in mente altri, lascia un commento a questo articolo e condividili!

Ciò che però ci tengo davvero a comunicare con questo post, è che sbagliare è normale, è parte del processo e devi essere fiero di ogni singolo errore che fai perchè significa che ci stai provando nonostante la paura di sbagliare.

Non buttarti giù, sbaglia con fierezza e ridici sopra! Sii sempre consapevole degli errori che fai e di come li potresti evitare.

E quando ti senti pronto a fare sul serio, fatti insegnare il metodo giusto per te e goditi il processo con tutti i miglioramenti che verranno.

Ti aspetto a lezione per supportarti in questo percorso 🙂


Clicca qui!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Su questo sito utilizziamo strumenti di prima o terza parte che memorizzano piccoli file (cookie) sul tuo dispositivo. I cookie sono normalmente utilizzati per consentire il corretto funzionamento del sito (cookie tecnici), per generare report sull’utilizzo della navigazione (cookie di statistica) e per pubblicizzare adeguatamente i nostri servizi/prodotti (cookie di profilazione). Possiamo utilizzare direttamente i cookie tecnici, ma hai il diritto di scegliere se abilitare o meno i cookie statistici e di profilazione. Abilitando questi cookie, ci aiuti a offrirti un’esperienza migliore.