Insegnare inglese in Giappone è stata probabilmente l’esperienza più complessa che ho mai fatto finora.
La cultura giapponese è quanto di più distante dalla nostra (nel bene e nel male), e certi suoi aspetti rendono veramente complicato adattarsi. Soprattutto se sei un’insegnante occidentale che deve comunicare ogni giorno con studenti giapponesi!
Ma come ogni esperienza sfidante, mi è stata anche terribilmente utile. E siccome mi piace che le persone mi conoscano per quello che sono, ho deciso di raccontare in questo breve articolo quali insegnamenti mi ha lasciato il Giappone, e perché mi hanno reso un’insegnante migliore.
Come tutte le cose difficili che facciamo nella vita infatti, i risultati valgono sempre la pena. Ti ripagano degli sforzi fatti, perché qualunque sia l’esito, ti avranno lasciato qualcosa che non avevi prima.
Tra il 2018 e il 2019, ho insegnato inglese in Giappone per un anno, più precisamente all’Università di Ibaraki. Il lavoro faceva parte del mio percorso di studi universitario nel Regno Unito (clicca qui se vuoi sapere di più sul mio percorso). Nonostante il mio ruolo fosse all’università, ho avuto modo anche di insegnare diverse volte all’asilo, alle elementari, alla scuola media e al liceo. È stata un’esperienza senza dubbio formativa, perché mi ha permesso di confrontarmi con gruppi di persone molto diverse tra loro e di sviluppare una certa flessibilità che nella mia professione è fondamentale.
Una cosa incredibile che mi sono portata dietro dal Giappone è stata il rendermi conto che gli studenti, a prescindere dall’età, mi possono sempre insegnare qualcosa, soprattutto dal lato umano. E questo si intensifica maggiormente all’estero, dove il background culturale è del tutto diverso dal nostro, e si deve necessariamente imparare a vedere le cose da angolazioni diverse. Mai quanto in Giappone ho avuto modo di sperimentare come la diversità sia effettivamente una ricchezza, una risorsa che possiamo tutti utilizzare a nostro vantaggio, sia nella vita quotidiana che professionale.
Detto questo, ecco di seguito le sfide ho dovuto affrontare e le lezioni fondamentali che quest’esperienza mi ha regalato. Queste lezioni mi hanno fatto appassionare ancora di più all’insegnamento, e sono sicura che potranno essere utili anche a te.
Le 5 lezioni che ho imparato insegnando inglese in Giappone
- Pazienza.
La pazienza è una delle lezioni più importanti che ho fatto mia. Ti svelo un segreto: prima di andare in Giappone ero molto meno paziente di adesso. Anzi, chi mi conosce sa che lo ero molto poco!
In Giappone mi sono dovuta stemperare parecchio, sia come persona che come insegnante, perché una delle caratteristiche principali della loro cultura è la riservatezza. Il “non dire”, o meglio il “dire il meno possibile” è un aspetto chiave della loro cultura. Puoi sicuramente immaginare quanto sia complesso per un’insegnante quando gli alunni non si esprimono liberamente per paura di sbagliare, o perché non sono mai stati abituati da bambini a chiedere spiegazioni.
Ci ho messo tanti mesi per riuscire a capire il loro modo di esprimersi, a leggere il loro sguardo e i loro feedback non verbali. Questo shock culturale mi ha insegnato che la pazienza è davvero la virtù dei forti (e dei bravi insegnanti!).
- Flessibilità.
La flessibilità è un’altra virtù che va sempre a braccetto con la pazienza, ed è un’abilità fondamentale per un bravo insegnante. Bisogna infatti adattarsi alle esigenze di ogni studente. In Giappone ho capito come la cosa migliore per ogni lezione fosse prepararsi a diversi scenari in base a quali alunni mi sarebbero capitati quel giorno. Di conseguenza, avevo sempre delle lezioni pronte che andassero bene per gruppi diversi di alunni.
È stata una sfida perché oltre alle variabili culturali, si sommavano anche tutte quelle personali (poca motivazione degli alunni, grosse lacune pregresse, poca costanza…). Doversi adattare ad alunni con un metodo di studio totalmente diverso dal nostro, con una cultura opposta alla tua, con un background unico e con bisogni completamente diversi gli uni dagli altri, ha reso la sfida ancora più difficile. Ma è grazie a questo che oggi in lezione privata riesco ad adattare il mio metodo a ciascuno studente.
- Responsabilità e senso del dovere.
Ho preparato diversi alunni universitari giapponesi a sostenere degli esami di lingua statali e internazionali per poter accedere a diverse mansioni, sia in loco che all’estero. Questi alunni si sono affidati a me spontaneamente, visto che non faceva parte delle mie mansioni da contratto. Per cui mi sono dovuta prendere la responsabilità di fare in modo che raggiungessero il punteggio desiderato.
Nella cultura asiatica, gli esami e la carriera hanno un peso sociale gigantesco. Lì imparare l’inglese ti può potenzialmente cambiare la vita. I miei alunni hanno fatto tanti sacrifici per arrivare dove sono arrivati, ed era una mia responsabilità prepararli al meglio per degli esami che sarebbero potuti essere per loro una svolta. Non sottovalutare mai quello che puoi fare con una certificazione di inglese! The world is your oyster!
- Gioia.
I ricordi più belli con i miei alunni giapponesi sono quelli in cui ho insegnato loro tante cose sulla cultura italiana e britannica. I nostri cibi e le nostre tradizioni li rendevano curiosi ed entusiasti! Vedere sulla loro faccia un’espressione di sorpresa quando gli ho detto per la prima volta che noi italiani per salutarci ci baciamo sulla guancia, è stato impagabile.
Insegnare inglese non è solo una questione di lingua, è tanto altro. È un profondo scambio di culture, di rispetto per il diverso, di tradizioni e di modi diversi di vedere il mondo. Ecco perché nelle mie lezioni private cerco sempre di inserire argomenti entusiasmanti, che arricchiscano (e divertano!) sia me che i miei studenti!
- Apertura mentale.
Ogni giorno a lezione incontravo alunni (ragazzi, bambini e giovani adulti) molto diversi da me anche in termini caratteriali. Ogni studente ha la propria storia unica, e io mi sono sentita molto fortunata ad aver fatto parte almeno di un capitolo della loro vita. Alcune delle mie lezioni preferite erano proprio quelle sugli scambi culturali, perché come accennavo al punto precedente, imparare una lingua ti apre le porte per culture e mondi diversi.
Sentire le opinioni dei miei alunni apre non solo la mia mente, ma anche quella dei loro compagni. L’apertura mentale è la lezione più importante per il mondo, specialmente nel 2022. Ed è anche un modo per rendere le lezioni più appassionanti e motivanti.
In conclusione…
In conclusione posso dire che aver insegnato in Giappone sia stata un’esperienza tanto sfidante quanto fondamentale nel mio percorso di insegnante di inglese.
Non avevo l’appoggio della mia famiglia e dei miei amici, e questo mi ha spinto a dovermela cavare da sola. Ho imparato tanto del mondo che mi circonda e non lo avrei mai imparato se fossi rimasta a casa. Il risultato ne è valso tutta la pena!
Il mondo è enorme e c’è ancora tantissimo che non conosco. La mia curiosità verso il diverso mi rende un’insegnante sempre pronta a imparare cose nuove e a mettersi in gioco per migliorare costantemente il mio metodo e aiutare i miei studenti a raggiungere più velocemente i loro obiettivi.
Se vuoi farne parte anche tu, devi solo contattarmi e prenotare la tua prima lezione gratuita! 🙂